Storia della Musica Schumann

Robert Schumann fu a lungo indeciso relativamente alla strada più adatta a esprimere la sua interiorità; alla fine la vocazione musicale prese il sopravvento su quella poetica e l’artista affidò al pianoforte le sue voci più intime, mentre dalle colonne della rivista da lui fondata si guadagnava la fama di critico, distinguendosi per l’acutezza del giudizio e la raffinatezza del gusto. La vita del compositore tedesco fu però turbata dalla grave depressione che lo condusse al tentativo di suicidio del 1854, nelle gelide acque del Reno. Sopravvisse, ma decise di trascorrere il tempo che gli rimaneva in una clinica per malattie mentali. Un uomo di luci, con il suo attivismo frenetico, e di ombre, che seppe produrre opere delicatissime, spesso trascrizioni della natura, della quiete notturna, del canto degli uccelli, e tra le più perfette rappresentazioni degli ideali romantici. Giuseppe Rausa ci presenta un compositore modernissimo, affermando, nella Prefazione, che «la musica di Schumann, senza volerlo, si pone come marginale e differente rispetto all’universo attuale, luccicante e scenografico, effimero ed efficientista; invitare a lasciarsi incantare da essa è perciò un appello trasgressivo alla concentrazione, all’introversione, all’atteggiamento contemplativo».