Storia del fascismo - 1940-1945 - L'Italia entra in guerra - Davide F. Jabes n. 22- settimanale - 157 pagine

- Il 1° settembre 1939, dopo che la Germania nazionalsocialista ebbe attaccato la Polonia, Mussolini dichiarò la non belligeranza dell'Italia. Nove mesi dopo, di fronte a una serie di stupefacenti vittorie tedesche, il duce del regime fascista, portò ufficialmente l'Italia in guerra: questa sarebbe durata ancora poco secondo le sue previsioni e non ci si poteva far scappare una parte del «bottino». Al posto delle settimane ipotizzate dal duce, seguirono al contrario più di tre anni a fianco dell'alleato germanico. L'Italia fu vinta per terra, per mare e nell'aria, mai nella storia del Paese una sconfitta militare fu più umiliante. L'inefficacia operativa, strategica e nel complesso l'impreparazione delle forze armate fu talmente completa da far dimenticare i grandi sacrifici e il valore di molti dei suoi soldati. Negli anni della guerra con e contro la Germania nazista sino ad aprile del 1945, l'ora delle mussoliniane e fascistissime «decisioni irrevocabili», Mussolini avrebbe trascinato il Paese nel periodo più drammatico della sua giovane storia.