Storia del fascismo - 1923-1943-Bonifiche e opere pubbliche - Andrea B. Nardi- n. 7 - settimanale - 159 pagine

- Al di là delle effettive realizzazioni di opere pubbliche e del loro numero reale, il fascismo, nella persona di Mussolini e dei suoi accoliti, si macchiò di innumerevoli colpe che ne inficiarono i veri o presunti meriti. Prima di tutto ebbe l'ossessione di apparire costantemente sopra i propri mezzi, già indice di concreta inferiorità. Secondariamente, la maggioranza delle politiche economiche intraprese da Mussolini furono sbagliate nel profondo, sotto il profilo sia industriale sia sociale e rispetto alle politiche produttive seguite all'epoca dagli altri Paesi più progrediti. Infine, e qui sta la colpa maggiore, qualsiasi merito concreto o immaginato compiuto dal fascismo nella costruzione dello Stato italiano fu definitivamente perduto e demolito dalle smanie avventuristiche e bellicistiche di Mussolini. Pur ammessi alcuni risultati nell'ambito delle opere pubbliche e di una certa industrializzazione, dopo l'esperienza fascista gli italiani si ritrovarono soltanto una patria completamente devastata. La responsabilità di ciò fu di chi governò in quel nefasto Ventennio e di chi credette a quei governanti.