Storia dei grandi segreti d'Italia - Lo scandalo della Banca romana - di Andrea Dusio n.141- settimanale - 159 pagine -

- Cent'anni prima di Tangentopoli, nel 1893, la politica italiana conobbe il primo grande scandalo. A originarlo fu lo stato di forte passività della Banca Romana, uno dei sei istituti di emissione. La denuncia delle forti irregolarità portò dietro le sbarre Bernando Tanlongo, personaggio pittoresco, che sembrava uscito da un ro- manzo di Émile Zola, scritto però in vernacolo capitolino. Tanlongo aveva concesso favori a un'intera classe dirigente, dai vecchi garibaldini ai nuovi funzionari piemontesi. E i soldi della sua ban- ca avevano finanziato la speculazione edilizia. Presto lo scandalo produsse un effetto-domino, coinvolgendo i due maggiori uomini politici del tempo, Giovanni Giolitti e Francesco Crispi. -TANLONGO FU UNO DEI PRIMI AD APPROFITTARE DELL'ONDATA DI SPECULAZIONE CHE STAVA SOMMERGENDO LA ROMA BAROCCA SOTTO UNA NUOVA CITTÀ UMBERTINA. EGLI AVEVA FATTO STAMPARE IN INGHILTERRA LE BANCONOTE DELLA BANCA ROMANA, E, SENZA CONSULTARSI MINIMAMENTE CON IL GOVERNO, LE AVEVA ORDINATE A SUO ARBITRIO, COME SI ORDINA UNA BIRRA AL BAR, COME EBBE A DIRE IN SEGUITO GIOLITTI." [DENIS MACK SMITH, STORIA D'ITALIA. 1861-1969)