La prima edicola online d'Italia.
Descrizione
Dettagli
In quel Tibet che per tanti anni ha costituito “la terra proibita”, protetta dalle
montagne himalayane, Reinhold Messner viene a scoprire una forma a lui nuova
dell'essere in viaggio: le cime nevose dell'Himalaya, le celle abbandonate dei monaci
diventano per lui un'esperienza mistica. Durante l'ascensione solitaria sul “tetto del
mondo” le figure leggendarie della storia dell'Everest prendono di nuovo vita: Irvine,
Mallory, Wilson.
A Lhasa, durante il viaggio in jeep di 1000 chilometri attraverso il Tibét cinese e in
occasione delle sue marce che l'hanno portato da un campo di nomadi all'altro, Reinhold
Messner scopre una terra misteriosa: quel Tibet che così tanto è stato modificato dalla
rivoluzione culturale cinese con le sue centinaia di monasteri distrutti e le sue carovane di
yack che da millenni migrano da un pascolo all'altro. La luce brillante, l'aria rarefatta e i
delicati colori pastello lo conducono in un sogno ad occhi aperti di vissuta libertà.
Nel grande Tibet, con tutti i pericoli di un'ascensione solitaria - tempeste monsoniche,
crepacci, slavine - tutte le norme abituali si rompono, i rodati modelli di
comportamento si dissolvono come l'orizzonte che si apre ad ogni passo.
« Messner in questo modo contribuisce ad una revisione della corrente immagine
del mondo e dell'uomo dell'odierna cultura industriale. L'avventura alpinistica gli serve
per capire se stesso e il mondo. Nell'alpinismo di Messner si avverte un profondo motivo
interiore religioso che vuole trovare espressione, che preme per avere udienza.
L'alpinismo come simbolo di un'esperienza di tutto e di niente, di morte e di vita ad un
tempo, l'alpinismo come gioco in senso classico nel quale un individuo può essere ciò
che è; su questo punto lo scrivere di Messner assume dimensione d'arte: interpretare
tutto e niente, Dio e il mondo, la vita e la morte.»
montagne himalayane, Reinhold Messner viene a scoprire una forma a lui nuova
dell'essere in viaggio: le cime nevose dell'Himalaya, le celle abbandonate dei monaci
diventano per lui un'esperienza mistica. Durante l'ascensione solitaria sul “tetto del
mondo” le figure leggendarie della storia dell'Everest prendono di nuovo vita: Irvine,
Mallory, Wilson.
A Lhasa, durante il viaggio in jeep di 1000 chilometri attraverso il Tibét cinese e in
occasione delle sue marce che l'hanno portato da un campo di nomadi all'altro, Reinhold
Messner scopre una terra misteriosa: quel Tibet che così tanto è stato modificato dalla
rivoluzione culturale cinese con le sue centinaia di monasteri distrutti e le sue carovane di
yack che da millenni migrano da un pascolo all'altro. La luce brillante, l'aria rarefatta e i
delicati colori pastello lo conducono in un sogno ad occhi aperti di vissuta libertà.
Nel grande Tibet, con tutti i pericoli di un'ascensione solitaria - tempeste monsoniche,
crepacci, slavine - tutte le norme abituali si rompono, i rodati modelli di
comportamento si dissolvono come l'orizzonte che si apre ad ogni passo.
« Messner in questo modo contribuisce ad una revisione della corrente immagine
del mondo e dell'uomo dell'odierna cultura industriale. L'avventura alpinistica gli serve
per capire se stesso e il mondo. Nell'alpinismo di Messner si avverte un profondo motivo
interiore religioso che vuole trovare espressione, che preme per avere udienza.
L'alpinismo come simbolo di un'esperienza di tutto e di niente, di morte e di vita ad un
tempo, l'alpinismo come gioco in senso classico nel quale un individuo può essere ciò
che è; su questo punto lo scrivere di Messner assume dimensione d'arte: interpretare
tutto e niente, Dio e il mondo, la vita e la morte.»
Dettagli aggiuntivi
Dettagli aggiuntivi
Peso in grammi | 250 |
---|---|
ISSN | 977182506316770003 |
EAN | 9771825063167 |
Editore | Rcs Mediagroup Spa - Quot.tm |
Distributore nazionale | M-dis Distribuzione Media Spa |
Periodicità | Settimanale |
Data rilascio | 04/lug/2017 |
Arretrato | Sì |