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- Che il piacere sia una buona cosa non è sempre stato scontato. Sin dall'antichità si è temuto che esso comprometta l'autonomia dell'uomo, dipendendo più dai sensi che dalla ragione. Una tradizione che risale a Platone e Aristotele ne privilegia infatti gli aspetti intellettuali, soprattutto il piace- re della conoscenza. Ma un altro filone, da Epicuro alla modernità, concilia sensibilità e ragione mediante il «calcolo dei piaceri o la loro analisi utilitaristica. Nel Novecento la questione si complica per il forte condizionamento che l'organizzazione sociale esercita sulla programmazione in- dividuale del piacere.
Massimo Mori è professore emerito di Storia della filosofia all'Università di Torino e presidente dell'Accademia delle scienze di Torino. Si è occupato di storia delle idee, in particolare dei temi della guerra, della libertà e della felicità. Tra i suoi lavori: La ragione delle armi (il Saggiatore, 1984), Libertà, necessità, determinismo (il Muli- no, 2001), La pace e la ragione (il Mulino, 2008), Studi kantiani (il Mulino, 2017), Esperienze del camminare (il Mulino, 2022).
Massimo Mori è professore emerito di Storia della filosofia all'Università di Torino e presidente dell'Accademia delle scienze di Torino. Si è occupato di storia delle idee, in particolare dei temi della guerra, della libertà e della felicità. Tra i suoi lavori: La ragione delle armi (il Saggiatore, 1984), Libertà, necessità, determinismo (il Muli- no, 2001), La pace e la ragione (il Mulino, 2008), Studi kantiani (il Mulino, 2017), Esperienze del camminare (il Mulino, 2022).
Dettagli aggiuntivi
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Peso in grammi | 180 |
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ISSN | 977203956803530025 |
EAN | 9772039568035 |
Editore | Rcs Mediagroup Spa - Quot.tm |
Distributore nazionale | M-dis Distribuzione Media Spa |
Periodicità | Settimanale |
Data rilascio | 05/mag/2023 |