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PREFAZIONE DI VITTORIO MAGNANELLI - INTRODUZIONE DI GIOVANNI FILOSA
L’antica chiesa e convento che sorgevano tra via Petrucci e via Valle e di cui si intravedono alcune vestigia di mura del convento e del chiostro, ospitarono fin dal 1439 l’ordine dei Frati Domenicani di Jesi, una piccola comunità religiosa, esistente fuori della città fin dai tempi di S. Domenico, e che vi rimarrà fino ai tempi rivoluzionari di fine Settecento, quando i frati verranno cacciati e l’ordine soppresso dalla Repubblica giacobina.
La presenza domenicana a Jesi in precedenza era stata però caldeggiata dalla cittadinanza e per secoli i frati svolsero una preziosa opera di apostolato pastorale e di promozione spirituale e culturale nella città. Ma prima ancora dell’insediamento domenicano nel XV secolo sullo stesso sorgevano gli edifici della chiesa e dell’ospedale di S. Antonio, che i domenicani riadatteranno restaurando, ingrandendo, abbelliranno, impreziosiranno. I preesistenti edifici risalenti al XIII secolo appartenevano alla confraternita jesina di S. Antonio i cui membri appartenenti si dedicavano all’ospitalità e all’assistenza dei malati.
Una pagina di storia jesina questa pressoché sconosciuta che viene offerta a quanti cittadini e non amano la città di Jesi e la sua storia.
L’antica chiesa e convento che sorgevano tra via Petrucci e via Valle e di cui si intravedono alcune vestigia di mura del convento e del chiostro, ospitarono fin dal 1439 l’ordine dei Frati Domenicani di Jesi, una piccola comunità religiosa, esistente fuori della città fin dai tempi di S. Domenico, e che vi rimarrà fino ai tempi rivoluzionari di fine Settecento, quando i frati verranno cacciati e l’ordine soppresso dalla Repubblica giacobina.
La presenza domenicana a Jesi in precedenza era stata però caldeggiata dalla cittadinanza e per secoli i frati svolsero una preziosa opera di apostolato pastorale e di promozione spirituale e culturale nella città. Ma prima ancora dell’insediamento domenicano nel XV secolo sullo stesso sorgevano gli edifici della chiesa e dell’ospedale di S. Antonio, che i domenicani riadatteranno restaurando, ingrandendo, abbelliranno, impreziosiranno. I preesistenti edifici risalenti al XIII secolo appartenevano alla confraternita jesina di S. Antonio i cui membri appartenenti si dedicavano all’ospitalità e all’assistenza dei malati.
Una pagina di storia jesina questa pressoché sconosciuta che viene offerta a quanti cittadini e non amano la città di Jesi e la sua storia.
Dettagli aggiuntivi
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Peso in grammi | 400 |
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ISSN | 9791220039536 |
EAN | 9791220039536 |
Editore | No |
Distributore nazionale | No |
Periodicità | No |
Arretrato | No |