Itinerari nella storia - Collana diretta da Alessandro Barbero - Franco Cardini - Contro Ambrogio - Una sublime, tormentosa grandezza- n.25- settimanale- 134pagine

- Personalità straordinaria, fu l'uomo che obbligò Teodosio a chinare la testa dinanzi a lui; e seppe intuire la grandezza di Aurelio Agostino. Ambrogio è, con Gerolamo e Agostino, tra i fondatori della Chiesa latina, emersa, dopo Costantino, dal buio e dal sangue dell'era delle persecuzioni e poi assurta, con Teodosio, al rango di unica religione ammessa nell'Impero. Arrivato a Milano con un prestigioso incarico di governo, trasferi nella sua funzione di vescovo il santo orgoglio che gli derivava dall'appartenere alla più alta nobiltà dell'Urbe e impianto con forza sul tronco dell'Impero la croce del Cristo. Fu inflessibile nel combattere eretici, ebrei e pagani; impose che l'ara della vittoria fosse tolta dall'aula senatoria; umiliò perfino il grande Teodosio ricordandogli che anche l'imperatore era membro della Chiesa ma non aveva il diritto né di guidarla, né di controllarla. Senza il fondamento del suo pensiero, forse, mai si sarebbe sviluppata una teoria egemonica del papato sulla Chiesa. Leggendo di lui, a volte ci si domanda dove fosse quella carità sulla quale peraltro ha saputo scrivere pagine bellissime. La sua grandezza fu davvero sublime e tormentosa.