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C’era una volta Suzette…
Dici crêpe e pensi alla Suzette flambè, e, se sei “pluriventenne”, probabilmente pensi anche alla mamma che – oplà – salta in padella una sottile cialda e la farcisce dolcemente, per fare un dessert “last minute”. Premio per un buon voto, o merenda di riguardo per un ospite inaspettato. Insomma un piccolo classico casalingo. Ma la crêpe aveva goduto di grande popolarità anche sulle tavole del benessere degli anni Cinquanta e, ancor prima, negli anni Venti, era considerata il non plus ultra dei dessert più raffinati.
La celeberrima crêpe suzette pare sia nata per caso, anzi per errore, al Cafè de Paris di Montecarlo, ad opera di un giovane apprendista del famoso Auguste Escoffier, come dessert destinato a Edoardo VII, Principe di Galles. La ricetta “fiammeggiò” imprevedibilmente sui fornelli, ma lo stesso venne servita come “Crêpes Prince de Galles”.
E tanto fu apprezzata, che il Principe ne chiese ancora e volle dedicarla a Suzette, la bella figlia del suo commensale. Il Novecento era agli albori e da lì nacque il grande successo di questa semplice delizia. Altrettanto romantica la versione che la vuole creata, invece, in piena Belle Epoque, al Ristorante Marivaux, dal maître Josèph, in onore dell’attrice Suzanne Reichenberg, detta Suzette, con tanto di servizio al tavolo con effetti speciali “flamboyant”.
Oggi assistiamo al grande ritorno di crêpe e crespelle, che qui è testimoniato da un assortimento incredibile di varianti dolci e salate: preparate “espresse” – le crêpe – o utilizzate come basi di più elaborate pietanze – le crespelle – quali millefoglie, cannelloni, lasagne, fagottini e perfino strudel… I tempi cambiano, è vero, ma a quanto pare le crêpe restano. E con gusto, si rinnovano.
Dici crêpe e pensi alla Suzette flambè, e, se sei “pluriventenne”, probabilmente pensi anche alla mamma che – oplà – salta in padella una sottile cialda e la farcisce dolcemente, per fare un dessert “last minute”. Premio per un buon voto, o merenda di riguardo per un ospite inaspettato. Insomma un piccolo classico casalingo. Ma la crêpe aveva goduto di grande popolarità anche sulle tavole del benessere degli anni Cinquanta e, ancor prima, negli anni Venti, era considerata il non plus ultra dei dessert più raffinati.
La celeberrima crêpe suzette pare sia nata per caso, anzi per errore, al Cafè de Paris di Montecarlo, ad opera di un giovane apprendista del famoso Auguste Escoffier, come dessert destinato a Edoardo VII, Principe di Galles. La ricetta “fiammeggiò” imprevedibilmente sui fornelli, ma lo stesso venne servita come “Crêpes Prince de Galles”.
E tanto fu apprezzata, che il Principe ne chiese ancora e volle dedicarla a Suzette, la bella figlia del suo commensale. Il Novecento era agli albori e da lì nacque il grande successo di questa semplice delizia. Altrettanto romantica la versione che la vuole creata, invece, in piena Belle Epoque, al Ristorante Marivaux, dal maître Josèph, in onore dell’attrice Suzanne Reichenberg, detta Suzette, con tanto di servizio al tavolo con effetti speciali “flamboyant”.
Oggi assistiamo al grande ritorno di crêpe e crespelle, che qui è testimoniato da un assortimento incredibile di varianti dolci e salate: preparate “espresse” – le crêpe – o utilizzate come basi di più elaborate pietanze – le crespelle – quali millefoglie, cannelloni, lasagne, fagottini e perfino strudel… I tempi cambiano, è vero, ma a quanto pare le crêpe restano. E con gusto, si rinnovano.
Dettagli aggiuntivi
Dettagli aggiuntivi
Peso in grammi | 250 |
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ISSN | 977203974200870036 |
EAN | 9772039742008 |
Editore | M-dis Distribuzione Media Spa |
Distributore nazionale | M-dis Distribuzione Media Spa |
Periodicità | Bimestrale |
Data rilascio | 08/apr/2017 |
Arretrato | Sì |