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Nel corso della sua lunga carriera, Vittorino Andreoli ha visto cambiare la psichiatria e ha contribuito ad alcune delle sue importanti trasformazioni, ma ha sempre lavorato a diretto contatto con il malato. Non è un caso che questo libro autobiografico, scritto nel 2004, sia il racconto della vita di uno psichiatra con e attraverso i “suoi matti”. Non, dunque, un romanzo “privato”, né un saggio in cui uno studioso parla ex cathedra dei suoi pazienti, ma la storia di una relazione, una narrazione comune in cui l’uno e gli altri condividono la stessa umanità. È proprio in questa relazione – vissuta tra le pareti del manicomio e quelle dei grandi laboratori di ricerca – che nasce una visione nuova del medico della mente e dei suoi malati. Non esiste una distinzione netta tra uomini sani e uomini folli: alla de-generazione lombrosiana, Andreoli oppone una riumanizzazione della follia, che non si concentra solo sui suoi sintomi, ma scopre tutto ciò che di positivo la patologia non impedisce, iscrivendola ancora una volta nel cerchio ampio e fecondo dell’umanesimo.
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Peso in grammi | 250 |
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ISSN | 977182445845290027 |
EAN | 9771824458452 |
Editore | Rcs Mediagroup Spa - Quot.tm |
Distributore nazionale | M-dis Distribuzione Media Spa |
Periodicità | Settimanale |
Data rilascio | 28/giu/2019 |
Arretrato | Sì |