Grandangolo -L'età dell'assolutismo n. 23- settimanale - 165 pagine

- La fine del Seicento e buona parte del Settecento segnarono l'apogeo e poi la crisi delle monarchie assolute, che in alcuni Paesi si aprirono alle riforme e in un altro caso, quello della Francia, si disgregarono nella Rivoluzione. Si concluse l'epoca - durata millenni - dei sovrani che governavano per diritto divino e ai quali doveva tributarsi cieca obbedienza, e si apri quella dello Stato di diritto. A renderlo possibile fu un nuovo sentire comune, figlio dell'illuminismo ma non solo, che portò con sé il primato della ragione, la difesa delle libertà civili contro il dispotismo, l'indipendenza della morale dalla religione, la critica spietata delle contraddizioni del potere e di una sovranità che usava ignoranza, fanatismo e povertà come armi di sottomissione dei popoli. Idee e progetti che avrebbero trovato piena applicazione solo nel secolo successivo. Cesarina Casanova è stata, fino al 2016, docente ordinario di Storia moderna all'Università di Bologna. Ha scritto vari libri e articoli nei quali si è occupata tra l'altro di storia delle comunità, della famiglia e delle relazioni di genere in antico regime, e ultimamente della regalità femminile (Regine per cmo Domue al governo in età moderna, Laterza, 2014). Con Giancarlo Angelozzi ha studiato l'attività del tribunale criminale del Torrone di Bologna, uno dei più ricchi fondi archivistici d'Europa sul tema. Fra i numerosi saggi pubblicat, uno ha affrontato il problema della sanzione giudizia- ria della criminalità femminile (Doune criminali. Il genere nella storia della giustizia, Patron, 2014), e il più recente quello delle violenze in famiglia (Per forza o per amore. Storia della violenza familiare nell'età maderus, Salerno Editrice, 2016).