Grandangolo -Il quattrocento in Europa - n. 17- settimanale - 167 pagine

- Periodo di transizione verso il consolidamento delle grandi monarchie europee, che nel secolo successivo si sarebbero disputate l'egemonia nel Continente, il Quattrocento segnò anche la fine del periodo delle Signorie e l'inizio delle Guerre d'Italia che avrebbero fatto della Penisola la preda più ambita dei sovrani stranieri. Rappresentò inoltre l'apogeo dell'umanesimo italiano, che si sviluppò quale crocevia di dottrine e tendenze antiche e moderne, europee e orientali, razionaliste e magiche, scientifiche e teologiche, metafisiche ed empiriste, con una nuova visione dell'uomo che riunisce in sé la natura e il trascendente, un modello completo di vita e di cultura. L'umanesimo, grazie a Erasmo da Rotterdam, mise le sue radici culturali in Europa quale civiltà dell'antidogmatismo, all'insegna della concezione universale dell'uomo, della tra- sformazione delle diversità - anche religiose - in elemento di arricchimento anziché di divisione. Salvatore Carannante è ricercatore senior di Storia della filosofia presso l'Università di Trento. Si à formato all'Università di Pisa e alla Scuola Normale Superiore, dove nel 2016 ha conseguito il Diplona di Perfezionamento (PhD) in Filosofia. Nel 2020 l'Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Antonio Feltrinelli Gio- vani per le Science Filosofiche. La sua attività di ricerca si concentra particolarmente sull'idealismo tedesco, la filosofia del Rinascimento e la storia della storiografia filoso- fica. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli scientifici ed è autore dei volumi: Glor- dano Bruno e la caccia divina (Scuola Normale Superiore, 2014) Gledano Brune e la filmofia moderna. Linguaggio e metafisica (Le Lettere, 2017); Unigenina matuma Die e universe in Giordano Bruno (Storia e Leveranura, 2018) e Ue Teren per la nova Germania Hegel e-ll Principe (Aguaplano, 2018).