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- Il testamento civile, in terzine, dell'italiano più celebre e, forse, più grande: messer Durante Alagherii de Alagheriis, di professione politico. Anche se-oviamente- non è alla politica che Dante Alighieri deve principalmente la sua fama. Anzi, la Sua militanza lo porterà a finire i suoi giorni in esilio, settecento anni or sono, il 14 settembre 1321. Tanto fedele ai suoi principi morali quanto leale verso amici e protettori, la sua figura pubblica è importante quasi quanto la sua attività poetica. E'certo perquesto che, anche nella Commedia, ritroviamo un filo rosso che Dante non abbandona mai realmente: è la riflessione sul senso della politica, sulla vita comune, sul potere e quindi sul conflitto. Nel canto sesto del Purgatorio, tutto comincia con una domanda, buttata li quasi per caso ma attualissima. È Dante che chiede a Sordello: -Erano migliori i potemti del tuo tempo o quelli del mio?. Sordello sembra non avere dubbi: -I miei erano pessimi, ma i tuoi di più-. Da li Dante parte per maledire quella (questa?) Italia fiacca e mercenaria, senza dignità e morale. Dante nel suo viaggio si confronta con tre personaggi ed è con loro che chiacchiera sulle miserie e le virtù della politica. Sono Ciacco, Sordello e Giustiniano. Non è solo un passaggio dal particolare all'universale. Non è solo Firenze, Italia e Occidente. E la speranza di Dante di trovare una risposta alle promesse mancate della politica. Come si supera il conflitto? C'è un antidoto al decadimento morale?
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Peso in grammi | 150 |
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ISSN | 977811817845410025 |
EAN | 9778118178454 |
Editore | See-societ? Europea Di Ediz. |
Distributore nazionale | Press-di Distr.stampa Mult.srl |
Periodicità | Quindicinale |
Data rilascio | 14/set/2021 |
Arretrato | Sì |